Presentazione del Bachelor in Lingua, letteratura e civiltà italiana dell’USI. Avvicinarsi alla letteratura può costituire l'accesso a una dimensione di «durata interiore» che ci restituisce un tempo e uno spazio dotati di senso e abitabili.

Silas Flannery, il romanziere di Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino, afferma a un certo punto: «Dai lettori m’aspetto che leggano nei miei libri qualcosa che io non sapevo, ma posso aspettarmelo solo da quelli che s’aspettano di leggere qualcosa che non sapevano loro». Sono parole che rivelano il valore decisivo di una formazione letteraria e umanistica, soprattutto dopo che l'avvento di realtà virtuali, algoritmi e intelligenza artificiale ha reso problematiche la libertà e la creatività della nostra immaginazione, dunque, in definitiva, la nostra capacità di scegliere e agire autonomamente.

Raccoglie queste sfide il nuovo percorso di Bachelor in lingua, letteratura e civiltà italiana, che avrà inizio proprio il prossimo anno accademico, proponendo una formazione fondata sulla dialettica tra un approccio storico da un lato, che presuppone un’idea di civiltà come confluenza di saperi umanistici, e metodologico dall'altro. Del primo, nel quadro di un'offerta didattica che copre l'intero arco cronologico, fanno parte insegnamenti letterari (la storia della letteratura, dall'età classica a quella contemporanea, le letterature comparate, la storia della lingua e del teatro), storico-artistici e storici propriamente detti; del secondo discipline trasversali che fanno capo alla filologia, alla linguistica, alla teoria letteraria, artistica e della comunicazione. Il programma prevede infine tre Minor che consentiranno agli studenti di scegliere tra un approfondimento in Storia con un percorso di mobilità strutturata presso l'Università Statale di Milano, uno in Storia dell'arte e uno in Comunicazione.